passaparola

martedì, maggio 27, 2008

"Emissioni: Una ricerca francese sottolinea il rapporto diossina-cancro"

Riporto l'articolo:

- dal nr.1052 (16 maggio, pag.90) del Venerdì di Repubblica ("importante" come notizia evidentemente)

- per "emissioni" leggi "inceneritori" (difficile da scrivere nel titolo il termine che meglio descrive l'oggetto dell'articolo?)

let's go...

“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”
[Grillo's blog]

1 Comments:

At 5/29/2008 03:20:00 PM, Anonymous Anonimo said...

...notizia data a reti unificate e a giornali unificati...

SEGRETO DI STATO, BRUXELLES: GUIDONI (PDCI) CHIEDE APPLICAZIONE A IMPIANTI CIVILI PER PRODUZIONE DI ENERGIA


(PRIMA) BRUXELLES - UMBERTO GUIDONI, EUROPARLAMENTARE PDCI, HA PRESENTATO UN'INTERROGAZIONE PRIORITARIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER CHIEDERE SE IL DPCM CHE ALLARGA IL CAMPO D'APPLICAZIONE DEL SEGRETO DI STATO AD UNA LUNGA SERIE DI INFRASTUTTURE CRITICHE TRA LE QUALI "GLI IMPIANTI CIVILI PER PRODUZIONE DI ENERGIA " (SITI PER IL DEPOSITO DELLE SCORIE NUCLEARI, CENTRALI NUCLEARI, RIGASSIFICATORI E INCENERITORI) NON SIA IN CONTRASTO CON LA DIRETTIVA EUROPEA CHE DISCIPLINA L'ACCESSO DEL PUBBLICO ALL'INFORMAZIONE AMBIENTALE. Di seguito il testo integrale dell'interrogazione. Il 1° Maggio 2008 in Italia è entrato in vigore il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che allarga il campo d'applicazione del segreto di Stato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastutture critiche tra le quali "gli impianti civili per produzione di energia". Questo significa che i siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera. Si legge nel Dpcm: "nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento" e le amministrazioni "non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione". Di fatto vengono poste sotto il segreto di Stato anche le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti e le attività attinenti alle materie di riferimento. In altre parole un vero e proprio divieto di divulgazione, in quanto chiunque dovesse rendere noto, per esempio, l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel proprio comune, rischierebbe fino a cinque anni di reclusione (art. 261 del Codice penale). Considerando la direttiva n. 2003/4/CE adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea in data 28 Gennaio 2003 che disciplina l'accesso del pubblico all'informazione ambientale, non ritiene, la Commissione, che questo decreto italiano sia in contrasto con la direttiva di cui sopra? Non ritiene la Commissione, in virtù dell'art. 4 della direttiva 2003/4/CE, di dover attuare azioni politiche e verifiche tecniche nei confronti di questo decreto per garantire l'accesso del pubblico all'informazione ambientale?(PRIMA)

 

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